Come lavorano i travel blogger e come collaborare con loro
Rabdomanti della rete wi-fi, tossici di segnale 3 o meglio 4G, instancabili ricercatori di prese per ricaricare le nostre esauste batterie di cellulari e portatili. Siamo noi, quelli che per lavorare, almeno parlo di chi lo fa di professione, abbiamo queste strane esigenze che ci portano ad essere considerati una razza a parte, quasi nomadi digitali.
Questo post é dedicato a chi ne vuole sapere di più di questo strano mestiere, a chi é interessato a far conoscere o promuovere attraverso un blog la propria località turistica, a chi pensa che l'esperienza in prima persona paghi più del copia incolla, a chi ama i contenuti, scritti e foto originali, a chi vuole organizzare un blog tour e non sa come un blogger lavora, a chi interessa cosa pretendere da noi e quanto professionale può essere il nostro operato.
Cosa un travel blogger può fare per voi
Raccontare attraverso l'esperienza diretta. L'influenza dei blogger é sempre maggiore, perché i commenti degli utenti non bastano più, perché vivere l'esperienza in prima persona rende immediato trasmettere le proprie emozioni su di un post, si può viaggiare in internet ma non ci si può emozionare a distanza, come davanti a qualcosa di vissuto. Il blogger cattura le emozioni e le scrive con il cuore. I visitatori lo capiscono e ripongono la loro fiducia in lui.
Copertura live. Non siamo la BBC, il nostro compito però é quello di tenere viva l'attenzione sui social network, postando immagini, commenti, note dell'esperienza mentre la stiamo vivendo, tutto ciò proprio mentre avviene, magari usando un hashtag per facilitare la ricerca del contenuto. Siamo quelli che fotografano il piatto appena arriva in tavola, che saliamo sul muretto per trovare una nuova inquadratura per Instagram, che ci lasciamo sfuggire le parole della guida perché stiamo scrivendo sulla microscopica tastiera dello smartphone, recuperando con un classico “scusi diceva”.
Fotografia e video. Strumenti di comunicazione immediata e pane quotidiano per i blogger, scatti catturati con lo smartphone, la camera DSLR (fotocamera digitale reflex) o una cinepresa professionale, siamo a destinazione anche per raccontare con le immagini, quelle che finiranno in rete e sui social network, possibilmente le migliori, assolutamente realistiche ed originali.
Queste sono le attività principali di un travel blogger, ma non sono tutte, ognuno è diverso e ciascuno sarà specializzato in qualcosa di particolare, saprà fare meglio una cosa rispetto un'altra, magari vi potrà dare una consulenza di web marketing o semplicemente un suggerimento su come migliorare il ranking, chiedete maggiori dettagli. Fondamentale è che il suo lavoro sia professionale, è una cosa che va richiesta e pretesa, come per qualsivoglia altro vostro investimento.
Come organizzare un blog tour
Mi permetto di aggiungere qualche suggerimento spassionato per chi organizza i blog tour, alcune “golden rules” che vi permetteranno di ottenere il massimo dal vostro evento, praticamente un “manuale su come organizzare un blog tour” in formato Bignami.
Scegliete un #hashtag (cosa é un hashtag ?) per l'evento, magari chiedete consiglio a qualche blogger anticipatamente, ma non lasciateci sprovvisti di questo strumento indispensabile.
Dotatevi perlomeno, se già non li avete, di profili Facebook, Twitter e Google+, sarà più semplice taggarvi nei post durante l'evento
Se l'appuntamento raccoglie più blogger, comunicate anticipatamente la lista dei partecipanti agli altri con i reciproci contatti, i blogger se interagiscano tra loro lavorano meglio
Preparate un programma dettagliato del tour con eventuali piani B in caso di maltempo, non fate correre troppo le persone da un luogo all'altro se no si stancheranno e le menti offuscate non producono bene.
Comunicate anticipatamente cosa vi aspettate dai blogger, quanti post, foto, video etc., eviterete spiacevoli malintesi.
Ad inizio evento organizzate un meeting tra i diversi partecipanti, per farli conoscere, per presentarvi ed illustrare il programma. E' meglio se i blogger alloggiano nella stessa struttura o in prossimità, la poca creatività è causata anche da cene in solitudine
Se invitate anche blogger stranieri appuratevi che ci sia qualcuno che parli la loro lingua, diversamente li isolerete annullando di fatto l'utilità di averli convocati
Lasciate lavorare i blogger, non vi ascolteranno, saranno con il telefono in una mano e la foto-camera nell'altra, con lo sguardo puntato sul display, abbiate pazienza, non é maleducazione, “stiamo lavorando per voi” si diceva una volta.
I blogger non possono produrre se non sono messi in condizioni ottimale per farlo, va garantita una buona connessione wi-fi dove sono ospitati e possibilmente anche quando sono in giro, ristoranti o altro.
A fine tour fate un ulteriore meeting chiedendo il feedback ai partecipanti, pregandoli di inviarvi copia dei post, possibilmente i dati di accesso di Google Analytics, se siete interessati concordate la cessione del materiale fotografico o video.
L'integrazione tra i servizi che saprete offrire e la professionalità dimostrata dai blogger (provate a sbirciare questo post per capire come e chi scegliere), sarà la giusta ricetta per il risultato che cercate.
Fabio per bambiniconlavaligia.it
Ancora dubbi ? Scrivi a info@bambiniconlavaligia.it
Ti potrebbe interessare leggere anche Foto & Blog