Una semplice guida per gli operatori del turismo
Questo post mi stava proprio sulla punta delle dita, dopo l'ultima chiacchierata con un direttore di albergo che mi raccontava il bombardamento di proposte di pubblicazione di articoli da parte di presunti bloggers, mamme blogger, papà bloggers, cugini dei bloggers, al quale é quotidianamente soggetto. Tutto non per un pungo di dollari ma spesso per un fine settimana a gratis. Il blogger non fa parte di una categoria professionale riconosciuta, e forse é meglio così, ma ho pensato che se mi facessi curare una carie da un idraulico, solo perché mi dice che é bravissimo con le otturazioni, mi preoccuperai alquanto. Ecco la differenza, c'è da fare chiarezza e queste parole sono proprio dedicate a chi dei bloggers ha necessità, perché ad oggi sul turismo sono i migliori veicoli di comunicazione, ma nel contempo non vuole buttare il suo tempo ed i sui soldi.
Ahimè, il primo punto per capire se un blog funziona o meno sono i numeri. Non quelli vantati a parole o quelli scritti sulla pagina del sito tralasciando a volte definizioni importanti, per avere le idee chiare é necessario chiedere una stampata della schermata di Google Analytics (possibilmente non elaborata con Photoshop), il servizio gratuito del famoso portale per l'analisi degli accessi. Sono dell'idea che ogni blog dovrebbe avere la sua bella immagine sulla pagina del mediakit, sinonimo di qualità e chiarezza, se non c'è chiedetela, possibilmente basata sugli ultimi 30 giorni.
Come leggere Google Analytics
Cosa vi racconta? Innanzitutto vi dice il numero di sessioni, ossia quante volte si é avuto accesso al sito. Il secondo dato, molto importante, é quello relativo a quanti utenti unici visitano il blog, è inferiore al primo perché lo stesso utente può tornare più volte a visitare il sito. Il terzo vi dice il numero di pagine visitate, proporzionale a quante pagine visita uno stesso utente. Il quarto é il numero di pagine per sessione, praticamente la media di quante sono le pagine viste durante un'unica sessione da parte del visitatore. Il quinto é la durata media della singola visita. Il sesto, bounce o salto, vi svela un fattore molto interessante, ossia quanti visitatori su cento, dopo la prima pagina, quella comunemente chiamata di atterraggio, arriva e poi rimbalza via su un'altro sito, minore é la percentuale meglio é. L'ultimo, il settimo, vi dà la percentuale tra i nuovi ed i vecchi visitatori, é un dato malleabile a seconda che il sito sia visitato maggiormente da affecionados o da nuovi lettori.
Più in basso trovate i dati demografici, linguaggio e nazione, importantissimo per il target del vostro prodotto. Se mirate ai turisti esteri probabilmente avrete necessità che la maggioranza dei visitatori non sia italiana e viceversa.
Un altro dato utile da chiedere é quello relativo alla provenienza degli accessi, è suddiviso in 4 categorie, direct (quando il visitatore scrive l'indirizzo sul browser), referral (accessi provenienti da link su altri siti), socials (provenienti da social networks come facebook,twitter e altri), infine organic (quelli provenienti da Goolge o altri motori di ricerca). In genere questi dati sono indicativi per comprendere se il sito é seguito prevalentemente da un'utenza fideializzata (da socials) oppure se proviene da ricerche sul web (organic). Gli altri due dati solitamente sono minoritari, qualora non lo fossero prestateci attenzione perché un blog con tanti accessi da referral potrebbe dimostrare un notevole prestigio.
Non é finita, quando avrete completato la lettura della schermata di Google Analytics dovrete informarvi, e verificare, quali sono i numeri social media del blog ! Facebook, Twitter, Google+, Instagram, Pinterest, principalmente, tenendo conto che FB e TW hanno due utenze completamente diverse, la prima più commerciale, la seconda di livello culturale leggermente più elevato.
Questo non é tutto quello che serve per una corretta analisi di un blog, ma vi sarà sufficiente a farvi un'idea di chi vi trovate davanti e se merita investire il vostro tempo/denaro.
Ciò non toglie che vi siano in giro ottimi blog con poche visite ma con un ottimo tasso di crescita, confrontate gli accessi degli ultimi mesi per capire quale sia l'incremento, se pensate di essere degli scopritori di talenti, amate buttarvi con l'istinto o la persona vi ispira fiducia, affidatevi anche a questi, potrebbe essere un ottimo investimento. L'importante é che sappiate distinguere e che nessuno si approfitti della confusione del mercato dei bloggers, se si vuole essere professionali bisogna lavorare senza maschere.
Fabio per bambiniconlavaligia.it
Scrivi per informazioni info@bambiniconlavaligia.it
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