Come tutte le cose belle, anzi bellissime anche per il TBDI2014 ho dovuto aspettare un po' e metabolizzare prima di buttare giù qualcosa di scritto.
Dall’euforia della mail di conferma della nostra partecipazione, al panico dei giorni precedenti all’evento, per noi oserei dire l’evento dell’anno. Si perché nel nostro lavoro ci si deve confrontare e non sempre stando seduti dietro la scrivania questo è semplice. Guardare negli occhi una persona non è come scrivere un messaggio su fb, sorridersi reciprocamente, parlare, chiacchierare di cose futuli ma anche fare discorsi seri, a tu per tu, è un’altra cosa.
Ho dato una faccia a delle persone che stimo molto e che stimavo già prima del TBDI come Valentina, Lorenzo, Federico, Elena, ma anche Wanda, Francesco, Eleonora, Silvia Manuela e Sara e tutte le altre mille persone che ho incontrato. Ho incontrato delle entità sovraumane come Melvin, Noa e Keith ma anche Chiara e Veruska. Tutti non più un semplice hashtag in un post.
Insomma se devo tirare le somme di questo TBDI dal punto di vista umano è stata un’esperienza incredibile, una ricchezza interiore che mi ha fatto sentire bene, che ti ricarica di energia, quell’energia vitale che mi servirà per andare avanti nei prossimi mesi.
Si perchè chi pensa che il nostro lavoro sia facile (ti siedi dietro una sedia e scrivi) sbaglia di grosso, è un continuo lavoro su se stessi, ci si mette in gioco al 100%, se non ci emozioniamo non possiamo emozionare. Però la vita ci ha insegnato a indossare delle maschere, a essere quello che gli altri vogliono che siamo, non quello che siamo in realtà, vivere é anche togliersi quella maschera di dosso. Scrivere di viaggi lo possono fare tutti, ma scrivere le proprie emozioni di viaggio, cercando di trasmettere è solo per pochi, solo per chi supera le proprie barriere mentali.
Affrontare i clienti, che siano essi tour operator, enti del turismo o piccoli imprenditori, ogni giorno, far capire loro che il nostro lavoro non è un hobby ma una professione, e come professione va pagata, spiegando che chi non si fa pagare lo fa per gioco, un gioco che distrugge il mercato.
Il mondo del blogging è una giungla dove molti si regalano per la gloria, poca a dir la verità, per avere un po’ di notorietà o solo per viaggiare gratuitamente non pensando che ciò danneggia l'intera categoria. Una giungla dove non esistono alleati, tutti contro tutti, “la guerra dei poveri”, crea solo sconfitti, facendo disprezzare il lavoro di chi ci crede, chi ci lavora dal mattino a notte fonda, chi pensa che di blog si può vivere, non sto vaneggiando, con il blog si può vivere ed noi già lo facciamo. Probabilmente non saremo mai ricchi ma é la nostra vita e ci permette di provare esperienze impagabili.
Ho assistito a diverse conferenze, una più interessante dell’altra, ho imparato molte cose, ma la prima su tutte è che prima di essere un grande blogger devi essere una grande persona, e di grandi persone al TBDI ce n’erano, eccome.
Voglio rimanere fuori da tutte quelle polemiche che portano solo rancore ed alimentano odio, sono convinta che questa manifestazione è una grande opportunità, punto!
Sono tornata a casa con la valigia piena di emozioni, immagini e colori e con una sola e grande sicurezza, che questo per me è un lavoro non un gioco.
Lascio i giochi di parole ai manovratori di persone, a quelli che sparlano alle spalle ed a chi si nasconde dietro un dito, a chi preferisce apparire invece di essere, torno sulla mia consunta tastiera, qui va tutto veloce e mi tocca adeguarmi, grazie #TBDI, spero di esserci di nuovo tra 12 mesi.
Giulia
In un minuto il mio video racconto dell’evento
Dai un’occhiata anche al nostro video di presentazione 365 days of bambiniconlavaligia.it