CON I BAMBINI AI TEMPLI HAGAR QIM E MNAJDRA
Cinquemila anni fa, ancora prima della nascita della civiltà egizia, su questa piccola isola del Mediterraneo, vivevano uomini, donne e bambini. Già prima delle piramidi queste persone non limitavano la loro vita al puro e semplice sostentamento personale, erigevano templi megalitici perfettamente orientati in modo da creare veri e propri percorsi di luce solare nei giorni equinoziali, estraevano la pietra e la decoravano. Sull'isola di Malta, cinquemila anni or sono, nasceva la civiltà mediterranea.
E' l'inizio di primavera ma il sole qui è già abbastanza forte da permettere di stare in maniche corte, la location è la parte meridionale dell'isola, quella più rurale e che guarda l'Africa. Sul versante pietroso, che lentamente scende verso l'alta costa rocciosa ed il mare, di fronte alla minuscola isoletta di Filfola, si trova il complesso megalitico di Hagar Him e Mnajdra, solo sassi li definirebbe qualcuno, ma queste rocce raccontano molto più di quanto inizialmente lasciano trasparire.
Il sito, riconosciuto dall'Unesco quale patrimonio dell'umanità, è dotato un un ampio parcheggio e centro visitatori oltre che di un piccolo museo che introduce alla storia ed alla visita dei templi. Un breve percorso ed il tempio di Hagar Qim appare davanti a noi, con le sue grandi pietre messe in verticale disposte secondo traiettorie circolari a formare le sale del tempio. I semplici e maestosi portali di pietra sono affascinanti, si esplorano le stanze tra portali megalitici e simboli incisi sulla pietra. Tra le pareti di roccia la storia di una civiltà antichissima rivive in un luogo affascinante e misterioso.
Poco distante, raggiungibile lungo una stradina lastricata sospesa nella macchia mediterranea, si erge il tempio di megalitico Manaidra. Ad entrambi si accede con un unico biglietto d'ingresso, anche qui le geometrie di pietra si ripetono in nuove stanze, portali ed altari. Le decorazioni a puntini sulla pietra a globigerine, quasi a ricreare un cielo stellato, sono particolarmente belle, gli scorci del mare azzurro che spuntano tra le fessure delle pietre in verticale non sfuggono agli appassionati di fotografia.
Luoghi come Hagar Qim e Manaidra lasciano nei visitatori una strana sensazione, visitarli significa ricostruire un legame con il nostro passato, anche se si tratta di un passato molto lontano. I semplici disegni nella roccia, quelle spirali o quei tratti a puntini, il culto della dea madre, tutto parla di un legame, di un collegamento tra questa antichissima civiltà e chi oggi ha la fortuna di conoscerla.
Cosa fanno i bambini ai templi di Hagar Qim ? Stanno all'aria aperta, esplorano i templi immedesimandosi in provetti Indiana Jones o rivivendo una avventura alla Geronimo Stilton, passano sotto i portali megalitici e restano affascinati dall'enormità dei massi. Organizzare una semplice caccia al simbolo, le spirali o le spighe di grano, può essere un ottimo diversivo per intrattenerli durante la visita.
Soprattutto spiegategli la storia, perché i piccoli sono curiosi e potranno apprezzare molto di più di quel che sembra. Sul sentiero che conduce all'uscita un cannocchiale di quelli in metallo a basamento sarà sicuramente un'attrattiva per i giovani esploratori, un modo per controllare se ci sono i pirati sull'isoletta di fronte. Un paio di pietre raccolte fuori dai recinti dei templi e... sarà un gioco da ragazzi costruire delle repliche in scala di quanto appena visto.
