Verso marzo comincio a pensare ad una eventuale vacanza da affrontare con la new entry della famiglia : Ambra di quasi 6 mesi.
Non è semplice, a differenza del solito devo strutturare un viaggio consono alle sue esigenze. Ci penso un po’ su e scelgo una meta italiana : la Sicilia.
Allettata da un’offerta Ryan air, ai primi di aprile acquisto i biglietti aerei per Trapani, partenza fine maggio, rientro primi di giugno, durata soggiorno 13 giorni. Prima sorpresa, noto che la tariffa per la bimba è più cara di quella degli adulti pur non avendo il posto a sedere e diritto al bagaglio a mano , l’importo è fisso, 20 euro più tasse a tratta, però si può imbarcare il passeggino. Io aggiungo anche il supplemento per l’imbarco in stiva dell’ovetto necessario per l’auto (10 euro a tratta). Con una piccola spesa in più avrei potuto noleggiarlo assieme all’auto, sarebbe stato più comodo ma ho preferito portare il mio.
Sul sito di rentalcars prenoto la macchina a noleggio, categoria station wagon, 478 euro per 13 giorni.
La mia idea è di pernottare in B&B zona S. Vito lo Capo e poi da lì effettuare qualche escursione nei dintorni.
Visito vari siti internet e la mia scelta ricade sul B&B il giardino della nonna, a Castelluzzo (a pochi km di S. Vito lo Capo), sfortunatamente c’è posto solo per 9 notti, ma decido comunque di prenotare, il posto mi piace ed il prezzo è ottimo, 50 euro a camera più una notte omaggio così come il lettino per la bimba (tariffa mese di maggio). Per le restanti 3 notti opto per un altro B&B a S. Vito lo Capo, il Blue Sea, 70 euro al giorno (tariffa mese di giugno). Ottime scelte entrambe.
E’ giunto il momento di partire, preparare il bagaglio di Ambra non è semplice, non so come sarà il tempo e porto un po’ di tutto dai vestitini estivi al giubbino per poterla vestire a cipolla, qualche giochino, cappellino, creme e visto che ho ancora dello spazio e dei kg. a disposizione porto pure i pannolini che inizialmente pensavo di comperare sul posto.
Finalmente si parte, all’imbarco primo intoppo, all’aeroporto di Trieste, il bagno all’interno del gate non è dotato di fasciatoio, e Ambra ovviamente ha appena “scaricato”. Tra mille peripezie riesco a cambiarla sul bordo del lavabo…
Purtroppo con Ryan air non esiste più l’imbarco prioritario per le famiglie con bimbi piccoli, ora è a pagamento anche quello, fortunatamente il volo non è pieno e non c’è un’eccessiva calca per salire a bordo.
Il viaggio dura un’ora e mezza circa e va bene, in fase di decollo e atterraggio do il ciuccio ad Ambra in modo che non le si tappino le orecchie, inizialmente si guarda incuriosita attorno, poi persino si addormenta nonostante il rumore ed i continui annunci promozionali dell’hostess Ryan air.
All’arrivo ritiriamo l’auto presso La Maggiore, ci danno per lo stesso prezzo una Lancia Delta, di categoria superiore a quella prenotata e partiamo subito per Castelluzzo. In un’ora circa arriviamo a destinazione. Vista l’ora di cena andiamo a mangiare al ristorante l’Oasi di Paolo. Mangiamo pesce ed il giorno successivo la pizza, non male ma troppo condito e pesante, secondo noi alla Locanda di Castelluzzo provata qualche sera dopo si mangia meglio.
Il giorno successivo andiamo subito a S. Vito Lo Capo. Il venerdì mattina c’è il mercato quindi facciamo prima un giretto lì ma è piccolino, a parte la bancarella della frutta e quella delle olive, il resto non ci sembra molto conveniente. Poi andiamo in spiaggia dove è in corso il Festival degli Aquiloni. Il posto è come lo avevano descritto e come me lo immaginavo, sabbia bianca, mare azzurro e cristallino, ventilato. Il periodo è perfetto, non fa ancora caldissimo e non c’è tanta gente, uniche pecche l’acqua del mare è un po’ freddina per i miei gusti (19°) e c’è un’invasione di venditori ambulanti e massaggiatrici cinesi che passano in continuazione disturbando la quiete ed interrompendo i nostri sonnellini.
Il sabato ci viene consigliato di andare in spiaggia a Castelluzzo perché S. Vito Lo Capo ogni week end è stracolmo di gente. Prendiamo del pane cunzato nella panetteria vicino al nostro B&B e ci dirigiamo nella prima caletta, è una piccola insenatura sabbiosa tra le rocce, molto carina e poco affollata. In questo periodo è ancora raggiungibile direttamente in auto, da giugno in poi bisogna parcheggiare fuori ed accedere al lungomare a bordo di un trenino (gratuito).
La domenica invece andiamo a Palermo. Troviamo parcheggio in centro, è libero ma “gestito” da un parcheggiatore abusivo. Giriamo per il mercato di Ballarò, molto pittoresco ed economico e poi visitiamo la Cattedrale. Esternamente è splendida, l’interno invece non ci colpisce molto. Pranziamo in un ristorante del centro storico, Al Manar, buono e con un fresco cortiletto interno. Qua proviamo la specialità gastronomica di Palermo, le panelle, delle frittelle con i ceci. Il resto della città (porto, lungomare, palazzi) la vediamo girando con la macchina. Con il passeggino si fa veramente fatica a camminare su e giù per gli alti marciapiedi, a saperlo prima portavo Ambra addosso a me, nella fascia. Nel pomeriggio ci dirigiamo a Monreale da dove si gode di una splendida vista su tutta Palermo. Nella stradina a destra a fianco della chiesa ci sono delle bancarelle che vendono souvenir a prezzi stracciati.
Il lunedì ritorniamo in spiaggia a S. Vito Lo Capo, questa volta affittiamo lettini ed ombrellone (12 euro).
Il martedì lo dedichiamo alla riserva dello Zingaro (ingresso 3 euro). Questa volta ci attrezziamo bene : scarpe da ginnastica, pan cunzato, acqua e fascia per portare la piccolina. Prendiamo il sentiero principale fino alla grotta dell’Uzzo (circa 30 minuti) poi proseguiamo altri 15 minuti fino alla terza cala, Cala Marinella per fare una sosta in spiaggia, purtroppo però quest’insenatura è rocciosa e la zona non è balneabile per le onde impetuose. Torniamo indietro, Cala dell’Uzzo è abbastanza popolata ma poco dopo, lungo il sentiero costiero che porta alla prima insenatura, Cala Tonnarella scorgiamo una piccolissima spiaggetta ghiaiosa che fa proprio al caso nostro. La riserva ci è piaciuta, i sentieri sono ben tenuti, la vegetazione è particolare ed il mare stupendo.
Il mercoledì andiamo a Scopello, prima sostiamo nella bella spiaggia di Guidaloca, qua non c’è la fastidiosa sabbia ma dei piccoli sassolini bianchi, il mare è sempre bellissimo e l’acqua subito fonda. Nel pomeriggio visitiamo il piccolo ma caratteristico paesello e i suoi famosi faraglioni.
Il giovedì ancora spiaggia a S. Vito Lo Capo, nel primo pomeriggio però dobbiamo andarcene perché si alza un forte vento e fa freddo.
Il venerdì ci spostiamo a Macari in una spiaggetta di ghiaia racchiusa in una piccola baia rocciosa che avevamo scorto dal belvedere lungo la strada. Il posto è un po’ selvaggio e tranquillissimo, siamo praticamente da soli, l’acqua è veramente trasparente e la zona si presta per lo snorkeling. Il pomeriggio visitiamo Erice. Volevamo salire con la funivia ma non abbiamo trovato le indicazioni così siamo giunti in cima, a circa 700 metri, con la macchina, percorrendo un sacco di tornanti. Il paese dall’atmosfera medievale è veramente carino, ci dirigiamo prima verso il Castello di Venere poi nel Giardino del Balio da dove si ha un’impareggiabile vista sull’intera città di Trapani e le isole Egadi, ci addentriamo nell’intricato labirinto di stradine lastricate da riquadri consumati e scivolosi, stupendi panorami si aprono sulla vallata e sul mare e si scoprono scorci inattesi sulle innumerevoli chiese e monasteri.
Nella pasticceria gestita dalle suore di un convento assaggiamo le tipiche genovesi con la crema calda, veramente deliziose. Vicino alla Porta di Trapani, uno degli accessi alla città si erge l’imponente Chiesa Matrice, una chiesa-fortezza in stile neogotico.
Rientrando ci fermiamo al Baglio Curtosa nei pressi di Custonaci. Per 20 euro ci viene servita una cena completa tipica, con otto antipati, due primi, tre secondi, dolce e sorbetto, impossibile riuscire a terminare tutte le ottime pietanze.
Il sabato dobbiamo lasciare il b&b a Castelluzzo e ci spostiamo in quello a S. Vito Lo Capo, il Blue Sea. Dista una decina di minuti a piedi dal centro ma vista la quantità di cibo che consumiamo, soprattutto a colazione e a cena, ci fa solo che bene camminare un po’. Notiamo un notevole aumento del traffico e quando giungiamo in spiaggia la troviamo trasformata rispetto agli altri giorni, è completamente ricoperta da una miriade di ombrelloni e da allegre famigliole piazzate ovunque lungo tutto l’ampio litorale. Anche alla sera c’è un certo fermento per le vie del paese, lungo la via principale, Via Savoia si cammina con difficoltà; è in corso la seconda giornata del cous cous festival preview ed è previsto il concerto di Max Gazzè.
La domenica non abbiamo voglia di accalcarci in spiaggia ed andiamo a visitare Segesta a circa un’ora di strada. Il posto è molto bello, l’ingresso costa 6 euro ma aggiungiamo volentieri 1,50 euro per l’autobus navetta che porta in cima al monte Barbaro evitando una sfacchinata di 1 km e mezzo in salita. Qua si trovano i resti dell’antica città e del teatro greco e si gode di uno spettacolare panorama del monte Inci, delle vallate e dei campi sottostanti fino a al golfo di Castellamare. Dopo mezz’ora di visita scendiamo e camminiamo verso l’antico tempio. Anche qua ci sono degli scorci bellissimi tutt’attorno. L’escursione non è fattibile con il passeggino, Ambra è stata sempre nella fascia.
Ultimo giorno in Sicilia, pensavamo di godercelo tutto al mare invece il tempo è nuvoloso e un po’ piovoso. A S. Vito non c’è molto da fare in caso di maltempo, quindi decidiamo di andare a Trapani. Il parcheggio nella Piazza Vittorio Emanuele è gratuito, altrimenti sul lungomare e tutt’attorno ci sono quelli a pagamento che costano solo 50 centesimi all’ora. Ci dirigiamo verso il centro storico, la zona è pedonale, accessibile al passeggino, pulita, ben curata e piena di palazzi storici. Verso le 14 rientriamo, la giornata è migliorata, è uscito il sole e così trascorriamo qualche ora sul terrazzo del b&b a prendere il sole.
L’ultima serata la trascorriamo nel nostro ristorante di fiducia, U Sfizziusu. A S. Vito abbiamo provato, Il Timone, La Lampara e Il Delfino ma nessuno eguaglia per bontà, servizio e convenienza U Sfizziosu.
Ci siamo trovati molto bene in Sicilia, la gente è cortese ed ospitale, il cibo è ottimo, ci sono dei posti meravigliosi e la nostra picciridda Ambra, la mascotte del viaggio si è comportata benissimo, quindi arrivederci al prossimo viaggio!
Fabiana